Theatre & Tales
Moby Dick
Luigi D’Elia e Francesco Niccolini | Arca Azzurra Produzioni
Moby Dick
di Francesco Niccolini
da Herman Melville
regia Emanuele Gamba
con Luigi D’Elia
scene Deni Bianco Luigi D’Elia
musiche originali Giorgio Albiani
luci Marco Messeri Paolo Mongelli
produzione Arca Azzurra Produzioni | INTI
con il sostegno di
D.I.M.A Doremi International Music Academy in Arezzo e Armonica Onlus
L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna
Festival Montagne Racconta (Montagne, Treville, Trento)
Dicono che sia ubiqua
che tu la possa incontrare
a opposte latitudini e nello stesso istante.
Per quanto i suoi fianchi siano martoriati
da selve di lance
il suo spruzzo continua ad alzarsi
imperioso nei quattro oceani del globo.
Eppure non è la grandezza
non è la forza, non è la resistenza
a renderla spaventosa
ma la malvagità:
non è un animale, non è una bestia feroce
essa è il male in persona
e del male ha tutto l’immenso potere.
The Whale
Un romanzo di cinquecento pagine ridotto a meno di quaranta. Più di un milione di caratteri distillati a quarantamila. L’orizzonte marino del capolavoro melvilliano tramutato in un abisso, e la prosa larga ed enciclopedica diventa un verso asciutto, impietoso e scabro, che non può permettersi nemmeno la commozione, non può godere di nulla, se non dell’immensità del mare e del mistero che regge ogni destino.
Questo Moby Dick si incarna in un poema shakespeariano: immerso nella Bibbia e nel salso del mare, ne esce carico di tragicità, con tanto di maledizione e di profezia, e un fato irrimediabile dal primo istante, dal primo salpare, dalla prima apparizione dello spettro del capitano Achab, un po’ Macbeth e un po’ Lear, che non può far altro che correre verso il proprio destino di morte distruzione e immortalità. Sotto un cielo bellissimo e silenzioso, sopra un mare mostruoso e incantevole: entrambi indifferenti alle ridicole scelte degli umani che si arrabattano colmi d’ansia, convinti di lasciare un segno su questo pianetino periferico, e che finiscono con l’essere inghiottiti e ridotti a niente.
Eppure, in questo “niente”, in questa esagerata foga d’attore posseduto da chissà quale dèmone, quanta poesia, e quanta crudele bellezza.
Francesco Niccolini
Non c’è davvero niente di più pericoloso
di qualcuno che vuole rendere il mondo
un posto migliore.
Banksy
Locandina Moby Dick alta risoluzione
Gallery Moby Dick alta risoluzione